
Io c’ero quella notte. Nessuno mai potrà togliermela. È stata unica, irripetibile per l’età in cui l’ho vissuta. Auguro a tutti di viverla……...Un Paese, un Paese intero che trova il suo riscatto in una partita di pallone. Chi ha accusato la mia Italia di essere malata, forse non sa quanto abbiamo sofferto per lo scandalo che ha investito il Nostro calcio. Si, perché da noi è una cosa importante, è un patrimonio nazionale, ha un valore inestimabile. Un tifoso è sincero nella sua passione, nessuno lo ripaga per il suo attaccamento, agisce in nome di una emozione che è fortissima, straordinaria, inspiegabile per certi versi!
Quella che si è giocata l’altra notte è molto di più di una semplice partita. Non è stata soltanto la battaglia di undici valorosi combattenti; con loro in campo c’era tutta una Nazione: abbiamo sofferto e gioito insieme, e abbiamo vinto. Cavolo se abbiamo vinto! Chi dubitava del nostro coraggio adesso si è ricreduto. Se qualcuno si era dimenticato dell’estro, del genio italiano, magari ora se ne ricorda.
Non siamo soltanto degli “imbroglioni”, siamo molto di più!
Giuro non avevo mai visto nulla di così aggregante, la vittoria ha eliminato ogni diversità: politica, di genere o di classe sociale. Eravamo tutti uniti, la mia gente, per una notte, ha ignorato le traversie della propria esistenza ed è scesa in piazza: ha urlato, gioito, ballato………ed è stato bellissimo! Noi tutti ad essere un po’ come degli eroi, i primi, i più forti. E poco importa se il calcio si gioca solo in undici, a Berlino eravamo più di sessanta milioni che giocavamo in quel campo: abbiamo spinto Materazzi su nel cielo ad incornare quella maledetta/benedetta palla del pareggio; abbiamo soffiato tutti insieme il rigore di Trezeguet sulla traversa; abbiamo accompagnato l’ultimo e definitivo sinistro di Fabio Grosso e, insieme a Cannavaro, abbiamo alzato la Coppa.
Quella che si è giocata l’altra notte è molto di più di una semplice partita. Non è stata soltanto la battaglia di undici valorosi combattenti; con loro in campo c’era tutta una Nazione: abbiamo sofferto e gioito insieme, e abbiamo vinto. Cavolo se abbiamo vinto! Chi dubitava del nostro coraggio adesso si è ricreduto. Se qualcuno si era dimenticato dell’estro, del genio italiano, magari ora se ne ricorda.
Non siamo soltanto degli “imbroglioni”, siamo molto di più!
Giuro non avevo mai visto nulla di così aggregante, la vittoria ha eliminato ogni diversità: politica, di genere o di classe sociale. Eravamo tutti uniti, la mia gente, per una notte, ha ignorato le traversie della propria esistenza ed è scesa in piazza: ha urlato, gioito, ballato………ed è stato bellissimo! Noi tutti ad essere un po’ come degli eroi, i primi, i più forti. E poco importa se il calcio si gioca solo in undici, a Berlino eravamo più di sessanta milioni che giocavamo in quel campo: abbiamo spinto Materazzi su nel cielo ad incornare quella maledetta/benedetta palla del pareggio; abbiamo soffiato tutti insieme il rigore di Trezeguet sulla traversa; abbiamo accompagnato l’ultimo e definitivo sinistro di Fabio Grosso e, insieme a Cannavaro, abbiamo alzato la Coppa.
Ripeto: “è stato bellissimo!”
L’emozione di quella notte io l’ho vissuta.
Dio ti ringrazio per avermene dato la possibilità.
L’emozione di quella notte io l’ho vissuta.
Dio ti ringrazio per avermene dato la possibilità.
Non lo dimenticherò mai.
Ma mai mai!!!
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