
Qualche giorno fa, guardando il Maurizio Costanzo Show, sono venuto a conoscenza di una storia molto triste… Una storia siciliana… Una grave ingiustizia!
(Il solito “caso umano” che c’è da Costanzo, qualcuno potrebbe dire…)
Per certi versi forse lo è; però è una storia che mi ha molto colpito!
Un giovane e piccolo imprenditore di Caccamo, proprietario di un bar (credo), un giorno è stato avvicinato dal solito “gentiluomo” travestito da amico che, guarda caso, aveva deciso di “aiutarlo” per i fastidi che stava provocando agli “amici” di Palermo! Sarebbero bastati solo 400 euro… Come prima volta…
E poi, cosa sarebbe accaduto? Quanto avrebbe dovuto pagare ancora? Un bel po’.
Credetemi un bel po’!
Il procuratore nazionale antimafia, Pietro Grasso, intervenuto anch’egli alla puntata, parlava di imprenditori che, prima di trovare il coraggio di denunciare i parassiti, erano arrivati a pagare anche ventimila euro al mese…
Che schifo!
Evidentemente gli affari del giovane malcapitato si stavano ingrandendo, e quell’inutile succhiasangue aveva deciso di farsi avanti…
Ripeto: che schifo!
Il ragazzo però non ha ceduto, ed io lo ammiro molto per questo!
Non so se avrei fatto la stessa cosa…
Insomma, per farla breve, il picciotto si è fatto coraggio ed ha deciso di denunciare il “granduomo”. Granduomo che per fortuna è stato messo al fresco, ma che, malauguratamente, l’indulto (complimenti per la scelta politica!!!) ha rimesso in libertà.
E qui viene il bello della storia.
Il giovane purtroppo ha dovuto chiudere il locale perché nessuno ci andava più. Quello era diventato il locale dell’infame, e chissà cosa sarebbe accaduto a chi vi sarebbe andato!
Ma vi rendete conto?
Il picciotto però non si è perso d’animo, e dopo un po’ di tempo ha aperto una gastronomia che, fortunatamente, oggi va bene e gli permette di vivere dignitosamente.
E la sanguisuga? Che fine ha fatto?
Ecco, io ora mi vergogno un po’ a dirlo, ma il succhiasangue oggi è il proprietario di una gastronomia concorrente a quella di colui a cui voleva spillare denaro… Mi credete se vi dico che quasi non ho più voglia di aggiungere dell’altro?
Penso di si.
Lo stato (il miniscolo in questo caso è d’obbligo) permette ad un mafioso di avere la stessa licenza commerciale di un uomo onesto soltanto perché il granduomo era stato incriminato con il solo reato di estorsione, ma non per mafia.
Ripeto fino alla nausea: che schifo!
Noi però andiamo a votare… E poco importa se siamo uno Stato nello Stato. Poco importa se mandiamo l’esercito dovunque voglia Bush. (Altro succhiasangue). L’importante è arricchire le sue tasche. L’importante è non tradire mai l’amico americano…
Le forze di polizia sono purtroppo insufficienti per difendere la Sicilia dalla “mano nera”, e di certo le leggi non aiutano molto chi ci protegge anche a costo di perdere la vita… Parlo di quelli che noi chiamiamo “i sbirri”! Le stesse persone che disprezziamo, ma che poi sono le prime che chiamiamo se ci vengono i ladri in casa…
Ma a noi il disprezzo per gli sbirri ci è stato inculcato, da noi è così da sempre. È un disprezzo che ha radici lontane. E siamo così bravi a far si che queste nostre brutte abitudini possano perdurare…
Ritornando però al discorso, credo che solo la presenza ingombrante dell’esercito sarebbe la vera “mano santa” contro il racket. Una presenza rumorosa, di certo; ma la pillola potrebbe essere sicuramente addolcita da quello che sarebbe il risultato finale.
(Il solito “caso umano” che c’è da Costanzo, qualcuno potrebbe dire…)
Per certi versi forse lo è; però è una storia che mi ha molto colpito!
Un giovane e piccolo imprenditore di Caccamo, proprietario di un bar (credo), un giorno è stato avvicinato dal solito “gentiluomo” travestito da amico che, guarda caso, aveva deciso di “aiutarlo” per i fastidi che stava provocando agli “amici” di Palermo! Sarebbero bastati solo 400 euro… Come prima volta…
E poi, cosa sarebbe accaduto? Quanto avrebbe dovuto pagare ancora? Un bel po’.
Credetemi un bel po’!
Il procuratore nazionale antimafia, Pietro Grasso, intervenuto anch’egli alla puntata, parlava di imprenditori che, prima di trovare il coraggio di denunciare i parassiti, erano arrivati a pagare anche ventimila euro al mese…
Che schifo!
Evidentemente gli affari del giovane malcapitato si stavano ingrandendo, e quell’inutile succhiasangue aveva deciso di farsi avanti…
Ripeto: che schifo!
Il ragazzo però non ha ceduto, ed io lo ammiro molto per questo!
Non so se avrei fatto la stessa cosa…
Insomma, per farla breve, il picciotto si è fatto coraggio ed ha deciso di denunciare il “granduomo”. Granduomo che per fortuna è stato messo al fresco, ma che, malauguratamente, l’indulto (complimenti per la scelta politica!!!) ha rimesso in libertà.
E qui viene il bello della storia.
Il giovane purtroppo ha dovuto chiudere il locale perché nessuno ci andava più. Quello era diventato il locale dell’infame, e chissà cosa sarebbe accaduto a chi vi sarebbe andato!
Ma vi rendete conto?
Il picciotto però non si è perso d’animo, e dopo un po’ di tempo ha aperto una gastronomia che, fortunatamente, oggi va bene e gli permette di vivere dignitosamente.
E la sanguisuga? Che fine ha fatto?
Ecco, io ora mi vergogno un po’ a dirlo, ma il succhiasangue oggi è il proprietario di una gastronomia concorrente a quella di colui a cui voleva spillare denaro… Mi credete se vi dico che quasi non ho più voglia di aggiungere dell’altro?
Penso di si.
Lo stato (il miniscolo in questo caso è d’obbligo) permette ad un mafioso di avere la stessa licenza commerciale di un uomo onesto soltanto perché il granduomo era stato incriminato con il solo reato di estorsione, ma non per mafia.
Ripeto fino alla nausea: che schifo!
Noi però andiamo a votare… E poco importa se siamo uno Stato nello Stato. Poco importa se mandiamo l’esercito dovunque voglia Bush. (Altro succhiasangue). L’importante è arricchire le sue tasche. L’importante è non tradire mai l’amico americano…
Le forze di polizia sono purtroppo insufficienti per difendere la Sicilia dalla “mano nera”, e di certo le leggi non aiutano molto chi ci protegge anche a costo di perdere la vita… Parlo di quelli che noi chiamiamo “i sbirri”! Le stesse persone che disprezziamo, ma che poi sono le prime che chiamiamo se ci vengono i ladri in casa…
Ma a noi il disprezzo per gli sbirri ci è stato inculcato, da noi è così da sempre. È un disprezzo che ha radici lontane. E siamo così bravi a far si che queste nostre brutte abitudini possano perdurare…
Ritornando però al discorso, credo che solo la presenza ingombrante dell’esercito sarebbe la vera “mano santa” contro il racket. Una presenza rumorosa, di certo; ma la pillola potrebbe essere sicuramente addolcita da quello che sarebbe il risultato finale.
Parlo dell’utopia siciliana: la distruzione di cosa nostra!
Dopotutto, se ci pensi bene, quando hai male a un dente, vai dal dentista. È vero, il dentista ti farà male; magari il dente dovrà anche essere asportato, ma quando il dolore sarà cessato, il mal di denti sarà solo un brutto ricordo. Finalmente avrai pace!
Dopotutto, se ci pensi bene, quando hai male a un dente, vai dal dentista. È vero, il dentista ti farà male; magari il dente dovrà anche essere asportato, ma quando il dolore sarà cessato, il mal di denti sarà solo un brutto ricordo. Finalmente avrai pace!
Ecco, noi Siciliani abbiamo bisogno di questo: la pace. Una volta per tutte!
I giovani da qui non se ne devono andare perché non c’è lavoro. Senza la mafia il lavoro ci sarà! E il pizzo, i pizzini e i morti ammazzati saranno soltanto un brutto ricordo…
Ciò non accadrà però, fintantoché lo Stato continuerà con questa linea di condotta. Senza l’esercito la mafia non si sconfigge e non si sconfiggerà.
Da noi si dice: “c’è picca di studià”!
Io sono davvero troppo stanco di questa situazione! Amo la mia terra in modo indescrivibile (mi sento Siciliano prima di sentirmi Italiano), ma purtroppo sono uno di quelli che ha deciso di andarsene…
Un vigliacco? Forse si… Non lo so… Quello che so è che sono stufo di sentirmi preso in giro dai politici che, come al solito, in tempo di elezioni, sono impareggiabili nel darci a bere le solite cazzate… Tanto è sempre la solita solfa: all’elettorato di destra, fatto di imprenditori, commercianti e liberi professionisti si promette ciò di cui ha maggior bisogno, cioè meno tasse; all’elettorato della sinistra operaia si promette più attenzione per i lavoratori; e a quello della sinistra “benpensante” si promette il cambiamento, l’innovazione.
Ora, non per essere pignoli, ma io in vent’otto anni non è che abbia notato che si paghino meno tasse o che gli operai siano realmente tutelati! Il mutuo da pagare (quando se lo possono permettere) ce lo hanno lo stesso, ma i loro stipendi non sono paragonabili all’aumento vertiginoso che ha avuto il prezzo dell’euro!!!
Ma questi sono altri discorsi, che più correttamente preferirei affrontare in altra sede. Dico soltanto che non mi fido di uno Stato che non è capace di tutelare chi di questo Stato è parte. Noi tutti abbiamo dei doveri verso questo Stato, a volte anche un po’ troppo gravosi… Ma dei nostri diritti ne vogliamo parlare? Cos’è, un siciliano ha meno diritti di un abitante del Veneto?
Non credo…
E poi, come si fa a non capire che una Sicilia più forte, più onesta e più ricca sarebbe solo un vantaggio per la Nazione?
Ma intanto qui non cambia nulla. Da più di cento anni. Ci rimane solo il sole e il mare, nient’altro...
Ciò non accadrà però, fintantoché lo Stato continuerà con questa linea di condotta. Senza l’esercito la mafia non si sconfigge e non si sconfiggerà.
Da noi si dice: “c’è picca di studià”!
Io sono davvero troppo stanco di questa situazione! Amo la mia terra in modo indescrivibile (mi sento Siciliano prima di sentirmi Italiano), ma purtroppo sono uno di quelli che ha deciso di andarsene…
Un vigliacco? Forse si… Non lo so… Quello che so è che sono stufo di sentirmi preso in giro dai politici che, come al solito, in tempo di elezioni, sono impareggiabili nel darci a bere le solite cazzate… Tanto è sempre la solita solfa: all’elettorato di destra, fatto di imprenditori, commercianti e liberi professionisti si promette ciò di cui ha maggior bisogno, cioè meno tasse; all’elettorato della sinistra operaia si promette più attenzione per i lavoratori; e a quello della sinistra “benpensante” si promette il cambiamento, l’innovazione.
Ora, non per essere pignoli, ma io in vent’otto anni non è che abbia notato che si paghino meno tasse o che gli operai siano realmente tutelati! Il mutuo da pagare (quando se lo possono permettere) ce lo hanno lo stesso, ma i loro stipendi non sono paragonabili all’aumento vertiginoso che ha avuto il prezzo dell’euro!!!
Ma questi sono altri discorsi, che più correttamente preferirei affrontare in altra sede. Dico soltanto che non mi fido di uno Stato che non è capace di tutelare chi di questo Stato è parte. Noi tutti abbiamo dei doveri verso questo Stato, a volte anche un po’ troppo gravosi… Ma dei nostri diritti ne vogliamo parlare? Cos’è, un siciliano ha meno diritti di un abitante del Veneto?
Non credo…
E poi, come si fa a non capire che una Sicilia più forte, più onesta e più ricca sarebbe solo un vantaggio per la Nazione?
Ma intanto qui non cambia nulla. Da più di cento anni. Ci rimane solo il sole e il mare, nient’altro...
Nessun commento:
Posta un commento