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lunedì 23 agosto 2010

Il 23 luglio: un mese dopo...


(GIUGNO – IL 27 NOTTE)

Tremano le mie mani mentre provo a raccontarti…

Ti sei ammalata un lunedì, non ci siamo più visti da allora… Un ultimo sguardo, un ultimo sorriso… Parleremo ancora? Dove troverò la forza di parlarti ancora? Penso a quand’ero bambino, a quando ti andavo a comprare le sigarette… Ci hai sempre tenuto tanto a che io mi laureassi, ed io non ho fatto altro che perdere tempo… e adesso non so neanche se mi basterà il tempo… Hai sempre creduto in me, anche quando ero io stesso a non farlo! Mi hai aiutato tutte le volte che potevi; pure il giorno che ti sei ammalata, che hai chiesto a mia madre di portarmi i biscotti. Quelli che avevi preso per me. Ci sarai il giorno della mia proclamazione? Basterà il tempo? La festa è in campagna da te che la dobbiamo fare: ricordi? Sei tu che me lo hai sempre detto!


(LUGLIO…)

Non ha senso se i tuoi occhi sono spenti.

Tutti si affannano, piangono, si dimenano e tu niente…

Rimani lì e forse neanche capisci il perché di quelle lacrime.

Stai sognando?

Stai lottando?

Perché non apri gli occhi?

Sono passati due giorni…

Adesso li riapri gli occhi, ed hai anche ripreso a parlare.

Poco ma, per come stavi, può anche bastare.

Non c’è silenzio intorno a te

le nostre voci ti tengono compagnia.

Qualcuno s’improvvisa barzellettiere per strapparti un sorriso

quasi t’implora di sorridergli tanto ne sente il bisogno.

Ha bisogno che tu stia bene.

Ce la fai ad alzarti dal letto?

Ce la fai?


Finalmente sei tornata nella tua casa.

Si vede che se felice. Non ti senti sola.

No, che non sei sola.

Nel tuo ultimo incontro avrai tutti noi a sostenerti

Vinci o perdi, non sarai sola. È una promessa!



Te ne sei andata in una calda mattina di luglio.

Quanto caldo che faceva quel giovedì…

Sei un angelo adesso.

Un angelo in più nel cielo...





Ciao zia, grazie per tutto il bene che mi hai voluto e che mi hai dato.

Posso dirti un'ultima cosa? Io credo che, tra le tue sorelle, la più bella fossi tu. Tutte voi, da ragazze, eravate proprio belle; ma, semplicemente, tu lo eri di più.

Ti mando un grosso bacio Zia Francesca.

Con affetto, Giuseppe.


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