
Che serata strana che è questa… Io, in piedi, alla finestra. Io che guardo una Caltanissetta semiaddormentata.
È quasi l’una di notte. Sono appena tornato. Il sottofondo di “secret garden” a farmi compagnia. Ed io che guardo lì fuori…
Per un attimo mi sembra di essere in un film. I miei movimenti sono lenti; stancamente avvicino la sigaretta alla mia bocca; fisso il fumo che, in penombra, mi appare fitto… Mi perdo nelle sue forme disegnate in modo irregolare… E penso…
Niente cena questa sera. Non avevo molta fame. In realtà di fame ne ho sempre meno. Mangio meno! Pian piano, però, sto ricominciando a rientrare nei miei vestiti. Mi piace questa mia nuova condizione! Mi piace coccolarmi, prendermi cura di me. Ormai è un po’ che non lo facevo…
Tutto sarebbe perfetto, se i miei occhi non fossero così tristi… Continuo a guardare di fuori e mi viene da pensare che avrei voglia di prendere un treno. Partire. Andare in un posto che non conosco. Da solo, in un posto lontano… Vivere in quel posto. Amare in quel posto. Dire addio a quel posto… Forse non basterà una vita per trovare quel posto, forse dovrei smetterla di sognare quel posto…
Do un altro tiro alla mia sigaretta. Smetto di pensare al “posto” e mi metto a contare i tetti delle case. Tutte quelle che riesco a vedere. Poi smetto che non sono neanche a metà e mi metto a contare le stelle. Provare a dormire no, eh?
Ho sete. Vado a prendere un po’ d’acqua.
Come me la sarei fatta una bella ceres, in realtà! Adoro scrivere sorseggiando la ceres ghiacciata. Quanto mi piace la ceres ghiacciata…
Mi viene da pensare al sogno che ho fatto l’altra notte: sono nella stessa veranda dove mio nonno, da bambino, mi insegnava il latino. Entrambi siamo seduti su delle sedie a sdraio, l’uno di fronte all’altro. Io che fumo e lui a chiedermi una sigaretta che, puntualmente, rifiuto di dare… “Nonno, ma che dici? Sei troppo vecchio per fumare!” gli dico prendendolo un po’ in giro…
Nel sogno parlavamo di un sacco di cose, ma non ricordo quasi nulla di ciò che ci siamo detti. Ricordo soltanto una frase. Una frase che non riesco a togliermi dalla testa. “Nella vita nessuno è diventato qualcuno senza soffrire… Nessuno.”
La verità è che io non lo so se mio nonno la pensava davvero una cosa del genere. Non so il perché di questo sogno, e non so cosa potesse significare… Ma tanto è inutile rifugiarsi nei perché e nei per come; probabilmente, ero io che parlavo a me stesso… Il sogno era solo un mezzo… Magari è veramente così!
Adesso però vado a dormire, perché la mia sveglia biologica ha ormai deciso che, accada quel che accada, io comunque devo essere a terra per le otto e trenta. E visto che è l’una e trentacinque, forse è meglio che “spenga” un po’ il mio cervello. Stanotte ha troppa voglia di ricordare… Oggi non riesce a dimenticare…
È quasi l’una di notte. Sono appena tornato. Il sottofondo di “secret garden” a farmi compagnia. Ed io che guardo lì fuori…
Per un attimo mi sembra di essere in un film. I miei movimenti sono lenti; stancamente avvicino la sigaretta alla mia bocca; fisso il fumo che, in penombra, mi appare fitto… Mi perdo nelle sue forme disegnate in modo irregolare… E penso…
Niente cena questa sera. Non avevo molta fame. In realtà di fame ne ho sempre meno. Mangio meno! Pian piano, però, sto ricominciando a rientrare nei miei vestiti. Mi piace questa mia nuova condizione! Mi piace coccolarmi, prendermi cura di me. Ormai è un po’ che non lo facevo…
Tutto sarebbe perfetto, se i miei occhi non fossero così tristi… Continuo a guardare di fuori e mi viene da pensare che avrei voglia di prendere un treno. Partire. Andare in un posto che non conosco. Da solo, in un posto lontano… Vivere in quel posto. Amare in quel posto. Dire addio a quel posto… Forse non basterà una vita per trovare quel posto, forse dovrei smetterla di sognare quel posto…
Do un altro tiro alla mia sigaretta. Smetto di pensare al “posto” e mi metto a contare i tetti delle case. Tutte quelle che riesco a vedere. Poi smetto che non sono neanche a metà e mi metto a contare le stelle. Provare a dormire no, eh?
Ho sete. Vado a prendere un po’ d’acqua.
Come me la sarei fatta una bella ceres, in realtà! Adoro scrivere sorseggiando la ceres ghiacciata. Quanto mi piace la ceres ghiacciata…
Mi viene da pensare al sogno che ho fatto l’altra notte: sono nella stessa veranda dove mio nonno, da bambino, mi insegnava il latino. Entrambi siamo seduti su delle sedie a sdraio, l’uno di fronte all’altro. Io che fumo e lui a chiedermi una sigaretta che, puntualmente, rifiuto di dare… “Nonno, ma che dici? Sei troppo vecchio per fumare!” gli dico prendendolo un po’ in giro…
Nel sogno parlavamo di un sacco di cose, ma non ricordo quasi nulla di ciò che ci siamo detti. Ricordo soltanto una frase. Una frase che non riesco a togliermi dalla testa. “Nella vita nessuno è diventato qualcuno senza soffrire… Nessuno.”
La verità è che io non lo so se mio nonno la pensava davvero una cosa del genere. Non so il perché di questo sogno, e non so cosa potesse significare… Ma tanto è inutile rifugiarsi nei perché e nei per come; probabilmente, ero io che parlavo a me stesso… Il sogno era solo un mezzo… Magari è veramente così!
Adesso però vado a dormire, perché la mia sveglia biologica ha ormai deciso che, accada quel che accada, io comunque devo essere a terra per le otto e trenta. E visto che è l’una e trentacinque, forse è meglio che “spenga” un po’ il mio cervello. Stanotte ha troppa voglia di ricordare… Oggi non riesce a dimenticare…
4 commenti:
che posto quel posto.. se lo trovi, facci sapere.. è un posto in cui tutti vorremmo arrivare prima o poi.. e un posto verso il quale tutti vorremmo partire..un posto che ci libera..un posto che ci accoglie..un posto che sa di mare..un posto che è mare..
...è semplicemente: il posto!
Il posto dove hai quegli splendidi ricordi... Il posto in cui puoi sognare... Il posto dove andavi da piccolo... Il posto in cui vuoi sempre ritornare... Il posto dove hai fatto o avresti voluto fare l'amore... Il tuo posto! Tuo e, a volte, anche di qualcun altro... Solo a volte, però!
lubUn nonno che ti insegnava il latino.
Il sogno di un posto.
E andare
lontano
lontaaaaaaaaaanooo
cmq qst è un bel post.. bravo Giuseppe!!
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